INTELLIGENZA ARTIFICIALE: DALLA NASCITA AD OGGI

Tutti ne parlano, ma che cosa si intende esattamente per Intelligenza Artificiale?

“L’intelligenza artificiale (o AI) è una disciplina appartenente all’informatica che studia i fondamenti teorici, le metodologie e le tecniche che consentono la progettazione di sistemi hardware e sistemi di programmi software capaci di fornire all’elaboratore elettronico prestazioni che, a un osservatore comune, sembrerebbero essere di pertinenza esclusiva dell’intelligenza umana”. In altre parole, il termine Intelligenza Artificiale si riferisce all’abilità di una macchina di risolvere problemi e, in generale, agire in modo analogo a quello degli esseri umani. Non parliamo di un’intelligenza intesa solamente come capacità di calcolo o conoscenza di dati, ma di una capacità intellettiva che comprenda diverse forme di intelligenza tipicamente associate all’uomo, da quella spaziale a quella introspettiva.

I primi passi verso l’Intelligenza Artificiale

I primi sviluppi di Intelligenza Artificiale non sono recenti, bensì da ricondurre al lontano 1943, quando nacque il primo vero progetto di AI dagli studi di due ricercatori, Warren McCulloch e Walter Pitt, che presentarono alla comunità scientifica il primo neurone artificiale. In seguito, intorno agli anni 50, vennero sviluppati i primi prototipi di reti neurali funzionanti, ossia algoritmi matematici che avevano l’obiettivo di riprodurre il funzionamento dei neuroni biologici. Il termine Intelligenza Artificiale è però ufficialmente collegato ad un’altra data e ad un’altra personalità: venne usato nel 1956 dal matematico statunitense John McCarthy durante un convegno americano al quale presero parte le maggiori figure del settore e durante il quale furono presentati alcuni programmi capaci di effettuare ragionamenti logici, in particolar modo legati alla matematica.

Anni ’70: gli esperimenti decisivi

Da quel momento gli studi e le ricerche nel campo dell’Intelligenza Artificiale divennero numerosi e nel 1973 nacque Lisp, il primo linguaggio di programmazione che rimase alla base dei software di AI per i successivi trent’anni. In quel periodo il fermento intorno all’AI era alto e vennero sviluppati molti programmi sempre più sofisticati, ma in qualche modo si avvertiva il limite di non riuscire ancora a riprodurre le capacità intuitive e di ragionamento tipicamente umane. Dopo una fase di rallentamento degli investimenti per le ricerche in questo ambito, un nuovo impulso venne dalla biologia: nel 1969 alcuni ricercatori crearono DENDRAL, un programma in grado di ricostruire una molecola semplice a partire dalle informazioni sulla massa molecolare

L’AI trovò quindi una nuova direzione di sviluppo, basata sui sistemi esperti, ossia macchine che usavano intensivamente la conoscenza per giungere a soluzioni specifiche per contesti differenti, sulla base di una serie di informazioni di partenza. Raggiunto questo obiettivo, i progressi furono veloci. Agli inizi degli anni ’80 l’Intelligenza Artificiale venne applicata in ambito commerciale per la prima volta e gli studi oltrepassarono i limiti geografici degli Stati uniti per arrivare fino a Giappone ed Europa. Durante questi anni la svolta fu segnata dalla ricreazione di un algoritmo per l’apprendimento attraverso le reti neurali, originariamente inventato negli anni ’60. L’esempio più popolare dell’uso dell’Intelligenza Artificiale è Deep Blue, una macchina sviluppata da IBM che, attraverso l’apprendimento, arrivò a battere il campione di scacchi mondiale grazie ad un livello elevato di conoscenze e creatività non raggiungibile dal giocatore.

L’Intelligenza Artificiale oggi

Oggi l’AI trova numerose applicazioni ed è già presente abbondantemente nel quotidiano, basti pensare a tutti i sistemi di riconoscimento vocale dei dispositivi elettronici o agli impianti di sicurezza. Nota a molti è la sperimentazione dell’Intelligenza Artificiale sui veicoli: dotati di sistemi intelligenti in grado di guidare anche senza un conducente umano, grazie a telecamere e sensori specifici assimilabili a occhi ed orecchie umane percepiscono tutto ciò che accade durante la guida e sono in grado di prendere decisioni ed effettuare manovre di sicurezza.

Quali scenari futuri si prospettano per l’Intelligenza Artificiale e i relativi campi di applicazione? Ne parliamo in quest’articolo: 7 previsioni sul futuro di Intelligenza Artificiale e Machine Learning.

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