1. Il cloud pubblico non è sicuro!
Spesso i responsabili delle aziende o della sicurezza non comprendono che alla base del Cloud Pubblico vi è un modello di responsabilità condivisa che garantisce un alto livello di sicurezza. La migrazione in Cloud viene vista come una perdita di controllo e non vi è consapevolezza su quali siano le reali tipologie di sicurezza offerte dal Cloud pubblico. La realtà è che invece i provider di Cloud pubblici hanno investito molto sulla sicurezza dei loro data center e dispongono delle migliori tecnologie sul mercato.
2. Il Cloud non è la scelta giusta per motivi di sicurezza, compliance, riservatezza dei dati
Quante volte avete sentito un imprenditore affermare una cosa simile? La verità è che la maggior parte delle volte si scopre che queste organizzazioni hanno già dati e applicazioni significative per il loro business in Cloud. Ad esempio, soluzioni CRM come salesforce.com, oppure applicativi come Microsoft Office 365 o altre soluzioni SaaS, sono tutti basati sul Cloud. E’ evidente che è giunto il momento di superare anche questo mito.
3. Ottenere la conformità è più difficile nel Cloud
Uno dei vantaggi del Cloud Computing è proprio la maggiore semplicità nel raggiungere la conformità e la sovranità dei dati. Infatti, i provider di servizi Cloud hanno più strumenti e metodologie utili a misurare e a controllare i processi. Questo rende più semplice governare compliance e riservatezza dei dati, cosa invece più complessa quando si opera in una rete interna.
4. La gestione della sicurezza Cloud è come quella on-premise
Un altro mito da sfatare. La sicurezza è gestibile molto più facilmente nel Cloud rispetto ad un ambiente on-premise. La scalabilità è elevata, e le modifiche e gli aggiornamenti sono eseguibili in modo rapido e semplice. Non si può dire esattamente lo stesso sulle infrastrutture on-premise.
5. Tutto viene esposto online
Facciamo di nuovo riferimento al mito secondo cui una volta che i dati sono nel Cloud diventano pubblici e accessibili a tutti. Niente di più sbagliato. Probabilmente è la parola “pubblico” associata al termine Cloud che crea il misunderstanding; in questo caso significa che può essere usato da chiunque ma le aziende possono scegliere con esattezza cosa ospitare in Cloud. Inoltre, i provider hanno diverse opzioni disponibili per garantire il livello di controllo desiderato, come ad esempio un Cloud privato. Perciò il livello di esposizione di dati e applicazioni aziendali dipende solamente da come il business decide di impostare e gestire l’ambiente.
6. Serve un nuovo team per gestire la sicurezza Cloud
Nel Cloud Security Report 2018, gli intervistati indicano l’esperienza e la formazione del personale come principale ostacolo alla migrazione in Cloud (esattamente il 56% delle risposte). L’errore sta nel considerare lo staff che ha gestito fino ad ora strutture on-premise e data center fisici inadatto all’evoluzione verso il Cloud. Invece la direzione migliore è proprio quella di formare il personale IT attuale e supportarlo nella crescita di competenze specialistiche Cloud.
Il Cloud porta innovazione e offre numerosi vantaggi alle aziende, tra cui ottimizzazione dei costi, migliore efficienza, scalabilità, e non può essere messo da parte a causa di motivazioni che non corrispondono a realtà. Anche la sicurezza è una questione che non deve essere ignorata, anzi, è bene considerare la sua importanza e informarsi sulle varie possibilità offerte dal Cloud Computing a riguardo.